Crescita personale
28/3/2023
6
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Come sapere se soffro di instabilità emotiva?

Ti sembra che il tuo stato d’animo oscilli regolarmente? Passi dalla motivazione alla svogliatezza in pochi secondi? Trovi difficile separare le tue esperienze personali da altre aree della tua vita? Se è così, il tuo benessere emotivo potrebbe essere a rischio.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2022), il benessere emotivo è uno stato d’animo che ci permette di essere consapevoli delle nostre capacità, di affrontare le pressioni della vita quotidiana, di lavorare fruttuosamente e di contribuire alla comunità. È importante sottolineare che lo stato d’animo non è sinonimo di emozioni occasionali, visto che si tratta di sensazioni intense, variabili e passeggere. Lo stato d’animo, invece, si prolunga nel tempo e può dipendere dallo stile di vita e dalla personalità di ogni persona. Nonostante ciò, se il nostro stato d’animo varia frequentemente e intensamente come le nostre emozioni, potremmo soffrire di instabilità emotiva.

Cos’è l’instabilità emotiva?

Secondo la psicologia della personalità, esiste un modello comunemente noto come la Teoria dei Big Five (Goldberg, 1993). Attraverso questo modello si analizza la personalità in base a cinque grandi dimensioni o fattori principali che formano l’acronimo OCEAN:

  • Fattore O (Openness to experience): l’apertura mentale, che valuta quanto l’individuo cerca di vivere nuove esperienze.
  • Fattore C (Conscientiousness): la coscienziosità, che valuta quanto l’individuo si concentra sul raggiungimento dei suoi obiettivi.
  • Fattore E (Extraversion): l’estroversione, che analizza l’energia sociale e quanto è aperto l’individuo con gli altri.
  • Fattore A (Agreebleness): che valuta la tolleranza e il rispetto dell’individuo nei confronti degli altri.
  • Fattore N (Neuroticism): e infine il nevroticismo o stabilità emotiva, che definisce la capacità di una persona nell’affrontare le sfide della vita.

L’instabilità emotiva, dunque, rientra nell’aspetto caratteriale che appartiene alla dimensione del nevroticismo e non è sinonimo di un semplice brutto periodo o di alti e bassi. Si tratta di un’alterazione dell’affettività che causa grandi sbalzi di umore senza motivo apparente o con un’intensità eccessiva. Il miglior modo di spiegarlo è immaginando lo stato d’animo come una montagna russa di emozioni molto intense che possono cambiare all’improvviso, spesso e bruscamente, dall’euforia alla paura alla rabbia e così via.

Attualmente, circa il 13% della popolazione mondiale soffre di instabilità emotiva ed è più comune nelle donne ed è un sintomo del 60% dei disturbi depressivi. Allo stesso modo, secondo gli studi condotti dagli psicologi Generós Ortet e Manuel Ignacio Ibáñez, l’instabilità emotiva può anche essere l’origine di una gran parte dei disturbi depressivi presenti negli adolescenti e nei giovani adulti.

Quali sono le conseguenze della instabilità emotiva?

Secondo lo psicologo Arturo Torres (2018), questo disturbo può provocare malessere psicologico non solo alla persona che ne soffre ma anche a chi la circonda e può influenzare tutti gli ambiti della vita e non solo un aspetto in concreto:

  • La loro tendenza al malessere causa che queste persone si concentrino sulle esperienze che le fanno stare male invece di apprezzare i momenti di felicità.
  • I loro cambiamenti bruschi di umore rendono difficile separare le diverse emozioni. Per questo, una situazione personale che avviene di mattina può rovinare facilmente la prestazioni lavorative durante il resto della giornata.
  • La bassa tolleranza alla frustrazione rende qualsiasi novità frustrante e insostenibile
  • Le scarse capacità sociali rendono difficile mantenere una rete sociale sana e stabile.

Allo stesso tempo, le persone con instabilità emotiva tendono ad essere poco costanti (possono abbandonare i loro obiettivi con facilità) e impulsive (soprattutto a causa della scarsa riflessione della situazione). Questo tratto della personalità, dunque, non ha un impatto negativo solamente sulla sfera affettiva ma anche su tutti i contesti della vita (lavorativo, sociale e personale), proprio perché l’alterazione dello stato d’animo non riguarda solamente un contesto.

Che tipi di personalità sono più propensi a soffrire di instabilità emotiva?

L’instabilità emotiva non è una condizione che nasce dal nulla: è un tratto della personalità delle persone che hanno interiorizzato e automatizzato certi comportamenti disadattivi, come essere incoerenti con i propri obiettivi, non essere capaci di separare i problemi da un’area all’altra ed essere impulsivi e viscerali.

Secondo lo psicologo clinico Manuel Escudero (2020), un quadro di instabilità emotiva si presenta in persone indecise e con autostima bassa, che hanno avuto un’educazione iperprotettiva e che ora hanno un’alta esigenza e un’intelligenza emotiva inadeguata, per cui solitamente hanno relazioni basate sulla dipendenza emotiva.

Per quanto riguarda la sua presenza in diverse patologie, l’instabilità emotiva è anche un sintomo presente dal 40% al 60% dei disturbi di depressione, ansia e stress post-traumatico, del disturbo ossessivo compulsivo e del disturbo borderline di personalità.

Quando l’instabilità emotiva peggiora, può causare un disturbo mentale conosciuto come “labilità affettiva”, in cui le persone soffrono di attacchi ricorrenti, involontari e incontrollabili di ira, pianto o di riso esagerati.

Come possiamo gestire l’instabilità emotiva?

Esistono diversi approcci di terapia psicologica che affrontano l’instabilità emotiva, come la terapia basata sulla mentalizzazione o la Schema Therapy.

Secondo lo psicologo Arturo Torres (2018), l’intervento psicológico dal vivo o online con un approccio cognitivo-comportamentale è il modo più efficace per affrontare o convivere con l’instabilità emotiva.

Attraverso una ristrutturazione cognitiva (modificando e sostituendo il pensiero disadattivo con uno adattivo) e la regolazione emotiva, l’individuo imparerà strategie e tecniche che lo aiuteranno a individuare e prevenire le fluttuazioni dello stato d’animo e il relativo malessere. Aggiungere tecniche e modelli di terapia breve di terza generazione, come la terapia di accettazione e di impegno nell’azione, può arricchire le modalità di affrontare il tema.

Soffro di instabilità emotiva? Fai il test

Se, dopo aver letto tutte le informazioni, hai dei dubbi sull'instabilità emotiva e vuoi approfondire e sviluppare ulteriormente la tua crescita personale, puoi fare questo test per scoprire in che grado assomigli alle caratteristiche tipiche di questo tratto. Si tratta di un’abbreviazione del test di personalità Big Five Inventory (John et al., 1991), adattato e standardizzato, con il nome de i Cinque Grandi. Questa versione è composta da 20 affermazioni che analizzano solo il tratto di personalità dell'instabilità emotiva:

È importante ricordare che, così come afferma Silvia Álava, dottoressa in Psicologia Clinica e della Salute, non esistono emozioni né stati d’animo “negativi”, visto che le sensazioni e i processi che viviamo possono sempre fornirci informazioni importanti. Per questo, non dobbiamo evitarle ma affrontarle. Identificare e canalizzare correttamente il nostro stato d’animo ci consentirà di migliorare la nostra qualità di vita. Il miglior modo di raggiungere il nostro benessere è attraverso l’autoconoscenza.

In therapyside troverai professionisti in grado di consigliarti, sostenerti e aiutarti in modo sicuro e confidenziale.

Riferimenti (contenuti tradotti dalla lingua originale):

Acuña, S. (9 de octubre de 2022). Salud mental: ¨No existen emociones malas, todas son buenas porque dan información¨. El Mundo. 

Benet-Martínez, V., & John, O. P. (1998). Los Cinco Grandes across cultures and ethnic groups: Multitrait-multimethod analyses of the Big Five in Spanish and English. Journal of Personality and Social Psychology, 75(3), 729–750. 

Broome, M. R., Saunders, K. E., Harrison, P. J., & Marwaha, S. (2015). Mood instability: significance, definition and measurement. The British Journal of Psychiatry, 207(4), 283–285. 

Clínica Mayo (16 de mayo de 2018). Labilidad emocional. 

Escudero, M. (25 de marzo de 2020). Causas más frecuentes de inestabilidad emocional. Centro Manuel Escudero. 

Etkin, P., Mezquita, L., López-Fernández, F. J., Ortet, G., & Ibáñez, M. I. (2020). Five Factor Model of personality and structure of psychopathological symptoms in adolescents. Personality and Individual Differences, 163. 

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Goldberg, L. R. (1993). The Structura of Phenotypic Personality Traits. American Psychologist, 48(1), 26—34. 

John, O.P., Donahue, E.M., & Kentle, R. L. (1991). The "Big Five" Inventory—Versions 4a and 54. Berkeley: University of California, Berkeley, Institute of Personality and Social Research.

Mundo Psicólogos (29 de julio de 2019). ¿Qué es la inestabilidad emocional? 7 señales de que sufres un desequilibro. 

OMS (2 de marzo de 2022). La pandemia de COVID-19 aumenta en un 25% la prevalencia de la ansiedad y la depresión en todo el mundo. 

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Sabater, V. (7 de abril de 2022). Estado de ánimo y emociones: ¿en qué se diferencian? La mente es maravillosa. 

Torres, A. (24 de enero de 2018). Inestabilidad emocional: ¿qué es y en qué señales se puede detectar? Psicología y Mente. 

Vidal-Arenas, V., Bravo, A. J., Ortet-Walker, J., Ortet, G., Mezquita, L., Ibáñez, M.I., & Cross-Cultural Addictions Study Team (2022). Neuroticism, rumination, depression and suicidal ideation: A moderated serial mediation model across four countries. International Journal of Clinical and Health Psychology, 22(3), 100325.

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